Simbologia ecclesiale di Gerusalemme nella visione di Ambrogio e di Agostino
Lo studio prende in considerazione l’immagine di Gerusalemme nella sua valenza ecclesiologica, come l’avevano intesa Ambrogio ed Agostino – due figure che in campo teologico occupano un pasto di rilievo nella storia del pensiero latino. L’attività letteraria del vescovo di Milano Ambrogio è essenzialmente di carattere pastorale ed è legata all’esercizio del suo ministero. Il pastore milanese congiunge sapientemente il mistero della Chiesa a quello di Cristo e rappresenta con grande abilita, mediante l’esegesi tipologico-allegorica le figure bibliche della Chiesa e riprende alcune tipologie tradizionali. L’immagine di Gerusalemme ne ha un posto non trascurabile. Nel caso di Agostino d’Ippona bisognava limitarsi a evidenziare solo alcuni aspetti della sua dottrina ecclesiologica e ad offrire un saggio della complessità della sua esegesi sia sul versante teologico sia su quello spirituale. In realtà presentare sinteticamente il pensiero di Agostino sulla Chiesa è impresa difficilissima, data la ricchezza delle sue argomentazioni e la necessità di confrontarsi con la varietà delle tematiche collegate alla elaborazione ecclesiologica agostiniana. Il punto fermo è che la Bibbia costituisce il costante punto di riferimento per la formulazione di ogni riflessione dottrinale dell’Ipponate. La fisionomia della Chiesa basata sui tratti dalla città santa scaturisce da immagini scritturistiche. La tematica ecclesiologica appare nell’antitesi agostiniana Gerusalemme – Babilonia e nelle riflessioni sullo statuto dei cristiani come “cittadini della città di Dio”. In tutto questo si scorge che Agostino non elaborò il suo pensiero ecclesiologico per puro interesse speculativo, ma perchè stimolato dall’esigenza di rispondere alle sollecitazioni dei movimenti religiosi del suo ambiente e dalle circostanze concrete della sua azione pastorale e teologica.
This study takes into account the image of Jerusalem in its importance in Ecclesiological teaching of St. Augustine and St. Ambrose. The literary activity of the bishop of Milan is essentially pastoral and is linked to the exercise of his ministry. He uses typological exegesis and picks up some traditional typologies of Jerusalem. In the case of Augustine of Hippo the Bible is the constant point of reference for the formulation of any doctrinal reflection. The physiognomy of the Church based on Scriptural imagery stems from the Holy City. The Ecclesiological issue appears in Augustinian antithesis Jerusalem – Babylon and in the reflections on the status of Christians as “citizens of the city of God”. We can see that Augustine did not elaborated his thinking by pure speculative interest, but because Ecclesiology stimulated his pastoral and theological activity.